ANNO 14 n° 118
Spunto di vista Depressione, riflessioni dopo il caso Lubitz
>>>>> di Elisabetta Zamparini <<<<<
03/04/2015 - 02:01

di Elisabetta Zamparini

VITERBO - Il volo Germanwings schiantatosi contro una montagna in Francia lo scorso 24 marzo ha portato tutte le pagine di cronaca a considerare la sciagura come la tremenda fine della storia di un depresso. L’ipotesi per cui il co-pilota Andreas Lubitz abbia approfittato dell’assenza del pilota in bagno per chiudersi in cabina e compiere volontariamente il disastro, infatti, è sempre più accreditata dalle registrazione della scatola nera e da un grave episodio depressivo che lo stesso Lubitz aveva segnalato alla Lufthansa nel 2009.

In passato questa rubrica ha cercato di definire il confine fra tristezza e depressione; la tragedia a cui si è assistito potrebbe rispecchiare la visione catastrofica che delimita quel confine: una visione tanto tragica quanto il gesto compiuto e le sue conseguenze.

Oggi si pensa che i fattori predisponenti della depressione siano in parte genetici e in parte di natura ambientale e relazionale.

Numerosi studi hanno dimostrato come il ruolo genetico sia sostanziale ma non decisivo, mentre la presenza di eventi stressanti recenti è un indicatore molto più significativo.

Il fattore scatenante che può influenzare lo sviluppo di depressione può essere una forte tensione, una situazione stressante e non accettabile, come una storia infantile di trascuratezza o abuso ma anche di perdite o lutti.

Possono essere avvenimenti molto rilevanti anche la separazione e il divorzio, le difficoltà nella vita professionale e i problemi nelle relazioni attuali.

La depressione è un disturbo ricorrente e cronico, chi ne soffre può avere diversi episodi depressivi nell’arco della vita, non scaturiti necessariamente da eventi esterni, e quindi più facilmente riconoscibili, piuttosto da emozioni interne che possono apparire come semplici abbassamenti dell’umore, ma potrebbero segnalare una ricaduta.

 

La sofferenza dell’individuo depresso può farlo sentire condannato a una vita di delusioni, non riesce a immaginare nulla di migliore per il proprio futuro e pensa il peggio di se stesso, per questo una qualsiasi critica può devastarlo.

L’individuo depresso può arrivare a commettere atti suicidari, a cui può dare diversi valori. L’agire potrebbe essere diretto da una forte aggressività diretta contro se stessi, dall’idea che sia l’unica forma soddisfacente di vendetta nei confronti di qualcuno oppure dal desiderio di riunificazione da qualcosa di perduto.

Stare accanto a persone depresse può provocare sentimenti intensi, dal desiderio di salvarle a quello di sbarazzarsene, dalla disperazione alla rabbia.

Spesso, in famiglia, la persona depressa suscita molta ostilità, che può essere associata ai sensi di colpa provocati proprio da/per tali reazioni.

Se questo circuito non si spezza, il funzionamento familiare può continuare ad alimentare la patologia piuttosto che affrontarla, è fondamentale, quindi, che anche i membri della famiglia della persona depressa possano intraprendere un percorso psicologico.

Se desiderate approfondire questo o altri argomenti ecco la mail a cui scrivere per suggerire i nuovi articoli della rubrica: elisabetta.zamparini@gmail.com.





Facebook Twitter Rss